App Immuni: funzionamento e adozione in tutta Italia
- Posted by Massimo Zampetti
- Categories Blog, G.D.P.R.
- Date Aprile 15, 2020

“Immuni” è la nuova app non obbligatoria di contact tracing per il Coronavirus in Italia. L’app, il cui funzionamento è tramite Bluetooth, è stata progettata da Bending Spoons ed è stata scaricata da 2,7 milioni di italiani, con oltre 500mila persone che l’hanno istallata in appena due giorni.
È arrivata finalmente il 15 giugno in tutta Italia, dando inizio alla vera fase di tracciamento nel nostro paese: Immuni è l’app di contact tracing per i contagi da Coronavirus in Italia. Progettata gratuitamente da Bending Spoons e scelta dalla ministra dell’Innovazione Paola Pisano insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, l’app Immuni servirà per tracciare i casi di Covid-19 in Italia ed è già disponibile per il download gratuito per iOS, Android e telefoni Huawei e Honor che utilizzano il sistema operativo di Google. L’app è ora disponibile in tutta Italia dopo una fase di test avviata in quattro regioni italiane
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La tutela della privacy e il modello decentralizzato
In seguito ad alcuni dubbi sulla compatibilità dell’app Immuni con la tutela della privacy degli utenti, il sistema mediante cui Immuni funziona è stato modificato e allineato a quelle che sono le linee guida di Apple e Google. Rispetto al modello Pepp-Pt viene infatti utilizzato il modello DP-3T, acronimo di “Decentralised Privacy-Preserving Proximity Tracing“. Si parla dunque di uno schema maggiormente decentralizzato, rispetto al modello precedentemente identificato.
Ma cosa vuol dire, in pratica, questo cambiamento? In modo semplificato, potremmo dire che mentre prima le informazioni sugli utenti venivano conservate su un server esterno, adesso queste ultime saranno agglomerate solo ed esclusivamente sui dispositivi mobili degli individui. Questo vuol dire che i server non sono in grado di identificare gli utenti, ma che sono soltanto gli utenti stessi a essere identificati mediante notifica push. Sono infatti gli smartphone dei singoli utenti a inviare, ricevere e immagazzinare le chiavi anonime – sono stringhe alfanumeriche – delle persone incontrate per strada, mentre il server riceverà solamente le stringhe inviate dal telefono di un paziente positivo quando questo indica la sua positività. A quel punto il server le rigira a tutte le app in circolazione: se viene trovato un “match” dall’applicazione (un processo che quindi avviene sullo smartphone), il sistema dovrebbe fornire istruzioni in base alla tipologia di contatto (la durata, la distanza, etc).
Come e dove scaricare l’app Immuni
Al momento è possibile scaricare l’app Immuni sui due principali sistemi operativi mobile, iOS e Android. L’app è infatti disponibile sui due store online di Apple e Google, il Play Store e l’App Store, da cui è possibile scaricare l’applicazione Immuni.
Come funziona Immuni: istruzioni per l’uso
La app Immuni si può scaricare liberamente, nessuno è obbligato ad installarla, ma il download è solo su base volontaria. La app conserva sul dispositivo di ciascun cittadino una lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino entro un certo periodo. Nel caso in cui si venga sottoposti a test per Coronavirus, con un codice il cittadino può caricare su un server in cloud le stringhe alfanumeriche inviate dalla sua app agli altri smartphone.
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COSA FARE SE RICEVO UNA NOTIFICA
Se il nostro smartphone con installata e attivata Immuni ci segnala di essere entrati a contatto con un positivo (come avvenuto in Liguria in 3 casi la scorsa settimana), bisognerà seguire le indicazioni comparse sull’app utili a prevenire il contagio. Bisongerà quindi contattare il proprio medico comunicando di aver ricevuto la notifica. Il medico a sua volta contatterà l’Asl che prenderà in carico la situazione occupandosi della sorveglianza sanitaria. In attesa delle indicazioni del medico o dell’Asl bisogna mettersi in quarantena, lavarsi di frequente le mani, tenere un metro di distanza, limitare i movimenti negli spazi comuni della casa e i contatti (anche se non si presentano sintomi evidenti).
L’adozione in realtà è fondamentale nelle zone più colpite e in generale quelle più densamente popolate. Come dimostra l’evoluzione del contagio non solo in Italia, ci sono aree che da sole registrano la metà dei contagi e altre dove invece il virus è praticamente assente.
Fermo restando che più viene adottata meglio è, e che Immuni per poter funzionare deve poter cominciare a raccogliere dati fin da subito, è una questione di qualità più che semplice quantità.
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Bergamo, parla fluentemente inglese e ha una discreta conoscenza dello spagnolo. Fondatore ed Amministratore di PrivacyControl, società di consulenza composta da un team di professionisti esperti in “law compliance”, diritto delle nuove tecnologie e organizzazione aziendale digitale con sedi a Bergamo e Bologna.
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